sabato 27 luglio 2024

Al mare che ho conosciuto


E’ al mare che ho conosciuto che devo la mia vita,
al suo scintillio dorato lungo la spiaggia di Vendicari,
alla sua eco nel solitario e ventoso arco di sabbia di Capo isola delle Correnti
che devo il mio senso del tempo che mal si adatta ai ritmi sciocchi
di quest’altra vita.
Quel mare, il mare della mia terra non somiglia in nulla ai succedanei
che vedo dappertutto attorno a me:
stona in modo terribile con ciò che il mare ( anche quello siciliano) è diventato.
Non riesco sulle spiagge con migliaia di ombrelloni in fila
a leggere la metafisica della terra che abito e, senza di essa, io sono nulla,
non esisto. E non scrivo.

NELLA FOTO MARETTIMO ( isole Egadi)

venerdì 26 luglio 2024

The time they are a changin'



L’estate di 51 anni fa di questi tempi era pronta a partire ed io stavo per mettere le mani sui miei 17 anni. Gran cosa! Il suo fiato caldo lo sento ancora: ha ingaggiato con me una gara sul tempo, un gioco che non dà nessun premio ma ti brucia dentro e che devi per forza restituire fuori. E’ una mano tesa fra le generazioni ad affermare che la bellezza e la poesia salveranno questo mondo. Crederci o meno è una possibilità come tante altre, la forza dell’amore e della vita continueranno per la loro strada e avremo tutti l’occasione di piangere, un giorno, per la felicità di esserci, di averci creduto o di doverci ricredere. Le estati sono tutte emozioni rapprese che si sciolgono sotto il sole e scivolano insinuandosi sotto la nostra pelle, sembrano diverse ma in realtà assumono semplicemente la forma della nostra vita in quel momento. L’estate è sempre l’identica rivelazione che sale sul palcoscenico con presentatori diversi, la sua apparizione suscita reazioni varie che vanno dagli applausi scroscianti all’incredulità silenziosa, ma la sua bellezza è sempre maestosa, a me lascia ogni volta incantato, senza fiato.

giovedì 25 luglio 2024

Andare via


L’astrazione è parte della mia vita da sempre: è una fuga dagli orrori ( anche concettuali) e dalle mediocrità. Vado via, mi allontano e guardo le cose in una prospettiva meno asfittica, in fondo faccio blog alla stessa maniera o almeno ci provo. Mi distraggo ogni tanto…cambio blog, scrivo altrove, leggo altrove, poso lo sguardo su ciò che aborrisco di più, ne sono capace, voi?

mercoledì 24 luglio 2024

Parole in fila


Scrivere mi affascinava, mi affascina, mi riesce di una facilità sorprendente: devo ringraziare la dolcissima professoressa che era mia madre se non ho mai sconfinato nella piaggeria fine a se stessa.
Mi è venuta voglia di sfogliare l’album e di sorridere nascostamente a tutte queste parole messe ordinatamente in fila l’una appresso all’altra. Così ho aperto questo blog. Così vorrei fosse letto: con curiosità e un sorriso.

martedì 23 luglio 2024

Borsellino in verità


Oggi molti chiedono la verità, alcuni la pretendono, io la conosco, arrogantemente la conosco ed essa mi mortifica ogni giorno come cittadino e come siciliano. Borsellino come Falcone è stato assassinato perchè era un uomo onesto serio, preparato e non propenso a patteggiamenti con la mafia. Quindi pericolosissimo per cosa nostra e per tutto l'apparato statale che sottobanco con essa faceva affari redditizi.

lunedì 22 luglio 2024

Una certa utilità


La sensazione che ho da qualche anno è di essermi fatto stuprare, di aver permesso l’attraversamento libero e di averlo condiviso ignorandone l’effetto finale.
Certo ci sarà pure un modo di sistemare prima o poi tutto questo materiale sullo scaffale: il blog che ogni tanto sfogliate serve anche in tal senso…o no?

domenica 21 luglio 2024

Tempo a scadenza


Credeva di averne di più, a dir la verità non lo aveva mai considerato: il suo tempo nel tempo che viveva giorno dopo giorno. Pur avendolo riempito di un'infinità di cose inutili e lunghe, anche sacrificandolo ad una quantità di altri tempi diversi per fogge e prospettive, pensava di averne davanti ancora una misura praticamente infinita. Aprendo la porta dell'ascensore e premendo il tasto del piano quest'idea sottile cominciò a crescere dentro di lui: il tempo, il suo tempo a scadenza. Giunto al piano chiuse la porta del mezzo ad altre considerazioni scomode, aprì quelle dell'ufficio ed entrò.La decisione di prendere subito il caffè lo sorprese: era un gesto che stravolgeva le sue abitudini, non era nei programmi, non era nemmeno nella sua testa. Da dove veniva allora? La sua vita da moltissimo tempo aveva assunto a buon prezzo quel meccanismo autoregolante che serviva a non mettere niente in discussione: un'omeostasi esistenziale perfetta. E inutile.