al suo scintillio dorato lungo la spiaggia di Vendicari,
alla sua eco nel solitario e ventoso arco di sabbia di Capo isola delle Correnti
che devo il mio senso del tempo che mal si adatta ai ritmi sciocchi
di quest’altra vita.
Quel mare, il mare della mia terra non somiglia in nulla ai succedanei
che vedo dappertutto attorno a me:
stona in modo terribile con ciò che il mare ( anche quello siciliano) è diventato.
Non riesco sulle spiagge con migliaia di ombrelloni in fila
a leggere la metafisica della terra che abito e, senza di essa, io sono nulla,
non esisto. E non scrivo.
NELLA FOTO MARETTIMO ( isole Egadi)