sabato 15 febbraio 2025
Negli ultimi due anni ho cercato di ricuperare pian piano i segni neri su bianco, ho ripreso me stesso e l'ho bloccato sulla mia scrittura profonda; è un lavoro improbo e mi ha dato un gran senso di colpa. Forse alcuni errori non sono più riparabili, ho fatto danni a destra e a manca, non ho mai avuto reticenza a usare la parte più tagliente di me nei testi, è una specie di irresistibile follia...la sento anche ora mentre batto queste righe.
L'operazione consiste nel tornare alla scrittura dopo aver navigato per anni nelle discussioni e nelle polemiche, lasciare l'ipertesto al suo ambito e riempirlo di nuovo di testo vero e pieno. Dovrebbe chiamarsi letteratura e lo dico timidamente ma seriamente. Solo in quell'ambito potrò finalmente trovare pace e morirvi dentro.
venerdì 14 febbraio 2025
Sentirselo dire
Anche una sola volta
E precipitare dentro
Un’emozione che non immaginavi
possibile.
Sentirlo e ripeterselo
per il resto della vita
Senza un perché
Senza appigli
Senza niente altro
che questo sogno rivelato.
Scartare le parole
poiché nessuna si avvicina
a quelle
Girare lo sguardo attorno
E trovare solo l’eco
della prima volta.
Questo è un giorno come un altro.
lunedì 10 febbraio 2025
Io quando leggo certi blog mi illumino e godo non provo altro che piacere, non penso subito dopo a inficiarne l’armonia, penso invece a seguirne le tracce. Mi capita di tanto in tanto di ricevere delle delusioni ma adesso ho imparato finalmente a sorvolare: apro le ali e guardo le cose, anche le mie, da una prospettiva diversa.
E tutto diventa più chiaro e più giusto: la libertà va propagata, amata e protetta, quella intellettuale dello scrivere ne è la grande madre. Chi scrive su un blog, di qualsiasi argomento scriva e con qualunque attitudine lo faccia deve innanzitutto diffondere libertà , questa è la mia fede. Scrivo di essa, mi appartiene.
L’etere ci comprende tutti, anche quando di noi non resterà più nemmeno un brandello di post smozzicato.
domenica 9 febbraio 2025
Mi manchi, se riavvolgo il film della mia esistenza adesso è tutto chiarissimo: ho avuto una sola occasione di felicità e portava il tuo nome. Lo sentivo, certo lo sentivo anche allora ma ero troppo fragile e distonico, studiavo poco, facevo poco e soprattutto costruivo poco. Non è una scusa ma solo una constatazione, è un difetto costituzionale, inutile girarci attorno, non sono mai stato capace di indirizzare le mie forze, i miei istinti verso qualcosa di concreto, qualcosa che mi potesse salvare veramente dall'erosione esistenziale che già cominciava a sgretolarmi a 20 anni!
Uno sciocco dalla sintassi esemplare! Un nullafacente dalla cultura esplosiva e dalla capacità fortissima di non tenere niente di solido tra le mani.
Iscriviti a:
Post (Atom)